Lo Stato non fa più panettoni, ma torna a fare il vino

Agosto, il più bel mese dell'anno. Con la scusa della distrazione degli italiani, mandati tutti forzatamente in vacanza in agosto, finanza e politica ne approfittano per "sistemare" alcune questioni. Ecco la notizia in sintesi:

"L’Isa (Istituto Sviluppo Agroalimentare), finanziaria di investimentidel Ministero delle Politiche Agricole, entra nel capitale di Gruppo Italiano Vini (Giv) come socio finanziatore per l’acquisizione della Cantina Bolla di Pedemonte in Valpolicella. Per l’Isa si tratta del secondo intervento a condizioni di mercato dopo quello in Conserve Italia nel 2006.
L’accordo è stato siglato, alla presenza del ministro Paolo De Castro, dall’amministratore delegato di Isa, Walter Bellantonio e il presidente del Gruppo Italiano Vini (Giv), Rolando Chiossi".
(...) L’ingresso di Isa prevede un apporto di equity di 10 milioni di euro nella società Giv Verona Spa, mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale pari al 48,8%, condizione per la quale il Gruppo Italiano Vini, resta socio di maggioranza con il 51,2%
".

Tra le entusiastiche dichiarazioni dei protagonisti dell'operazione, evidenzierei questa frase di Bellantonio:

"Intendiamo fornire un valido supporto finanziario ad un settore strategico dell’economia nazionale che deve puntare su qualità, capacità di aggregazione e internazionalizzazione".

Avete letto bene? "Settore strategico dell’economia nazionale". Una volta i settori strategici erano la difesa, l'energia, i trasporti, le telecomunicazioni (sì, dai, sul serio, anche le telecomunicazioni!).

Oggi il vino. Ottimo.

Dopo la chiusura dell'IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, dopo aver dismesso (o svenduto, secondo i punti di vista) le "partecipazioni strategiche" create dai boiardi dell'IRI (e loro sponsor politici) perfino nella produzione di panettoni (Motta), oggi lo Stato entra dalla porta principale nel mercato del vino. Per sostenere finanziariamente la più grande azienda del settore, il GIV, Gruppo Italiano Vini (fatturato di €265 milioni, 15 cantine di produzione, 1.250 ettari di vigneto). Una specie di FIAT del vino, insomma.

Vi ricorda qualcosa?

Agosto, che gran mese...

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