Pinotage, attenti al "mal d'Africa"

KwvpinotageIl Pinotage è un vitigno del quale sentirete, probabilmente, sempre più parlare nel prossimo futuro. Si tratta a tutti gli effetti dell'uva originaria del Sud Africa: infatti, fu il professor Abraham Perold dell'Università di Stellenbosch (poco lontana da Città del Capo) che, nel 1924, incrociò il Pinot Nero con l'Hermitage (il nome sudafricano del Cinsaut, o Cinsault, un altro vitigno assai popolare nel sud della Francia) dando vita alla cultivar Pinotage.

Oggi è considerato un vero e prezioso tesoro locale, il vitigno più "autoctono" del Sud Africa, che si attesta al 5% della superficie vitata sudafricana. Dopo una certa popolarità di vino cheap (economico) raggiunta negli anni '70 (la prima versione in purezza risale agli anni '60) il Pinotage ha conosciuto un lento declino fino agli anni '90, quando i produttori hanno cominciato ad invertire la tendenza. Secondo molti esperti e fonti consultate su Internet, la ragione risiede nella maggiore capacità dei produttori di conservare l'aroma fruttato di queste uve straordinariamente ben maturate, in una regione praticamente perfetta per la coltivazione di vini rossi: il clima è sostanzialmente di tipo mediterraneo, simile alla Toscana, sottoposto alla benefica ventilazione dall'Antartide e dall'Oceano Atlantico. Un migliore controllo delle rese insieme ad una maggiore abilità nella vinificazione con ricorso ad affinamenti lenti in legno, sono le cause di un ritorno di interesse per questo vino.

Paarl_zaSapete com'è: si raccolgono casualmente segnali provenienti da fonti disparate (blog, giornali, ecc.) e poi capita, qualche sera fa ad una degustazione di Pinot Neri di Borgogna, che qualcuno lasci cadere una battuta sul Pinotage. E ti annoti mentalmente che prima o poi lo devi degustare. Ed eccomi lì, solo qualche ora fa, davanti ad uno scaffale con una bottiglia di Pinotage del 2001 che ci chiama.

Senza saperlo siamo incappati in un pezzo di storia sudafricana: il produttore è la Koöperatieve Wijnbouwers Vereniging van Zuid-Afrika Bpkt, per tutti noi KWV. Fondata nel 1918 con sede in Paarl (vedi cartina a fianco), si tratta di un'organizzazione cooperativa gigantesca convertita nel 1997 ad azienda privata, oggi ripartita in tre società, probabilmente una delle più grandi aziende vitivinicole sudafricane.

Pinotage 2001, KWV International
Affinato in legni francesi per 12 mesi, ha un bel colore rubino, ben carico.
Ci è sembrato equilibrato con dei tannini interessanti; la persistenza media si fa apprezzare anche per una sua certa aromaticità; quanto all'alcool siamo a 14,0% Vol.
Ideale l'abbinamento con un filetto al pepe cotto in padella di ferro, che ci siamo affrettati a comprare per testare il Pinotage. L'etichetta raccomanda carni rosse, formaggi, pasta (?) e cibi speziati.
Ottimo il prezzo: all'Esselunga lo trovate a €5,15. E' importato da Velier, ma non lo troverete nel loro catalogo online.

Insomma, un acquisto senz'altro da raccomandare.

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Le foto di questo post:
- una bottiglia del Pinotage bevuto da Aristide;
- la cartina della regione di produzione della KWV.

Per saperne di più sul Pinotage, ecco il website della Pinotage Association.

Vini Veri, Condominio Biodinamico, Ala Ovest

L'aviaria dell'uva e il metanolo dei polli