Il “Discanto” di Ivano Fossati
Discanto live è un esempio di sinestesia sensoriale e culturale: un canto che risuona come un vino ampio e complesso, con strati diversi da “decifrare”. Un’esperienza sonora che si evolve nel tempo, stimolando la riflessione e l’ascolto profondo.
Inserito in Carte Da Decifrare – Live Vol. 2, registrato al Teatro Ponchielli di Cremona nel marzo 1993 e pubblicato in quell’autunno. Nel contesto della sua maturità artistica, Ivano Fossati porta dal vivo l’album Discanto (1990), eletto con Targa Tenco, valorizzando la poetica esistenziale e sonora di quel periodo.
La versione “live” conserva la struttura originale, ma aggiunge dialoghi tra strumenti: chitarre, arpa, fiati, percussioni e pianoforte creano un tappeto fluido e ritmico. Il brano vive di sottili modulazioni e cambi tonali, costruendo progressivamente un crescendo emotivo anticipato già nell’album. I notevoli arrangiamenti, raffinati, con fiati e archi dal vivo, accentuano l’intensità dei passaggi centrali. Fossati offre un’interpretazione intensa e riflessiva, caratterizzata da un fraseggio misurato e da una coloritura vocale matura. La sua voce non si perde nella dinamica “live”, resta protagonista.
Discanto gioca sul significato etimologico del termine (“canto ripetuto, risonanza”), tematizzando memorie, tempo che scorre e dimensione introspettiva. Il testo procede come un rituale sonoro da decifrare. Nella versione “live”, questo rituale si amplifica: la voce quasi sussurrata di Fossati e l’eco degli strumenti generano un’atmosfera rarefatta, sospesa tra narrazione e trance.
Discanto – Ivano Fossati Live Volume 2 – Carte Da Decifrare (1993) - Ascoltalo qui: