Aristide, il wine blog di Giampiero Nadali

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Zucchero vs. mosto concentrato: l'OCM Vino non risolve la querelle

Sugar_cubes"Bisogna sapere che, alla base di tutta la produzione enologica italiana, esiste una disgraziata legge della fine dell'Ottocento: legge che proibisce, sotto pene severissime, di vinificare mediante l'aggiunta di qualsiasi quantità di zucchero, e che, contemporaneamente, impone che il vino tocchi almeno i dieci gradi di alcool. (...) Tanto a lungo e con tanta severità fu applicata la legge, che ancora oggi, in tutta Italia, è diffusa la falsa credenza che l'aggiunta di zucchero durante la vinificazione sia nociva alla salute, e che la legge abbia, appunto, questo obiettivo igienico: mentre l'aggiunta di zucchero è assolutamente innocua, e la legislazione francese, così meticolosa in questo campo, la permette. Lo scopo della nostra legge era ben altro: era, molto semplicemente ma non altrettanto esplicitamente, quello di aiutare i baroni viticoltori dell'Italia meridionale, e in particolar modo delle Puglie e di Sicilia, a vendere i loro mosti, provenienti da terre bruciate dal sole e non irrigate: ricchi cioè di zucchero, generatore di alcool".

Così scriveva Mario Soldati, nel primo capitolo di "Vino al vino", autunno del 1968 (pag. 31 e seguenti dell'edizione Mondadori Oscar Grandi Classici).

La tanto attesa "OCM Vino" (riforma dell'Organizzazione Comune del Mercato Vitivinicolo) è stata approvata lo scorso 19 dicembre. Il periodo festivo non ha attirato molta attenzione tra gli operatori, impegnati nelle vendite e consegne di fine anno. Se ne tornerà a discutere quanto prima: Paolo De Castro, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, riferirà al Parlamento italiano il prossimo 15 gennaio.

Ad Aristide piace contrapporre il pensiero di Mario Soldati alle prime dichiarazioni rilasciate "a caldo" sull'argomento dello zuccheraggio. Prima di procedere, varrà la pena ricordare cosa prevedeva la bozza di riforma presentata nel luglio di quest'anno:

"Divieto di impiego di zucchero per l'arricchimento: l'uso di zucchero per arricchire il vino sarà proibito a partire dal primo giorno di entrata in vigore della riforma. Questa pratica non risponde alle definizioni dell'OIV né dell'UE. Porre fine alla pratica dello zuccheraggio e all'erogazione dell'aiuto per il mosto permetterà di mantenere l'equilibrio tra il nord e il sud dell'Europa e tutti i produttori elaboreranno vino esclusivamente con uva e mosto non sovvenzionato" [qui il testo del comunicato ufficiale della Commissione UE].

Ed ecco cosa è stato invece deciso e approvato il 19 dicembre:

"Zuccheraggio: questa pratica continuerà a essere autorizzata, ma verrà imposta una riduzione dei livelli massimi di arricchimento con zucchero o mosto. In condizioni climatiche eccezionali, gli Stati membri potranno chiedere alla Commissione un aumento di tali livelli.
Aiuto per l’utilizzazione dei mosti
: tale aiuto potrà essere versato nella sua forma attuale per quattro anni. Una volta trascorso tale periodo transitorio, la spesa corrispondente verrà convertita in pagamenti disaccoppiati ai produttori di vino" [qui il testo dell'ultimo comunicato ufficiale].

Come diceva Henry Kissinger? "Un cammello non è altro che un cavallo disegnato da una commissione...". E vi risparmio il resto delle decisioni prese circa la distillazione di crisi, gli espianti, i contributi alla promozione e comunicazione, ecc. Più sotto trovate una sintesi dei provvedimenti adottati.

Torniamo alla questione zuccheraggio versus mosti concentrati:

  • L’Italia ha perso un’altra battaglia a Bruxelles con una grave sconfitta per il settore vitivinicolo nazionale a vantaggio dei produttori del Nord Europa che potranno continuare a utilizzare lo zucchero e addirittura chiamare vino anche il fermentato ottenuto dalla frutta”. Sergio Marini, presidente della Coldiretti, commentando il compromesso raggiunto a Bruxelles dal Consiglio dei Ministri Agricoli sulla riforma di mercato del vino.
  • Viene riconfermato l’utilizzo del saccarosio nella pratica di arricchimento dei vini nei Paesi del Nord Europa, ma senza una contropartita finanziaria sufficiente a coprire il maggior costo che i produttori dell’area mediterranea dovranno sostenere per l’utilizzo del mosto concentrato, che ha un costo superiore rispetto allo zucchero". Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini.
  • Sono lieta che si sia potuto raggiungere un compromesso e desidero ringraziare i ministri per la loro disponibilità a risolvere questioni spinose. (...) Anziché destinare buona parte del nostro bilancio all’eliminazione delle eccedenze possiamo ora concentrarci sulla sfida alla concorrenza e sul recupero di quote di mercato. Non abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo, ma abbiamo concluso un accordo equilibrato - ha aggiunto - mi auguro che gli stati membri facciano buon uso dei nuovi strumenti disponibili". Mariann Fischer Boel, commissaria Ue per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale.
  • "Si tratta di un accordo migliorativo rispetto alla prospettiva iniziale. (...) Aumentano significativamente le risorse per l’Italia e vengono introdotte importanti misure per rafforzare la capacità competitiva delle imprese e aumentare le capacità penetrative nei mercati internazionali”. Paolo De Castro, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali.

E via di questo passo, con tutti i media a cantarla e suonarla su quanto siamo fortunati noi italiani, esenti come siamo dall'uso dello zucchero, con tutti i nostri bei vigneti del Sud appositamente "ottimizzati" per produrre mosti concentrati.

Amici lettori, chi avrà ragione? Mario Soldati 40 anni fa, o il coro "autorità & media" oggi?

Possibile che nessuno voglia raccogliere e raccontare le tante perplessità sull'impiego dei mosti concentrati che Aristide ha sentito con le proprie orecchie dalla voce di vari enologi ed esperti del settore? Non c'è nessuno là fuori che voglia raccogliere il testimone di Mario Soldati e dire anche una piccola cosa che non sia stata già detta dal coro salmodiante veline ministeriali o comunicati stampa di corporazione?

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Di seguito i punti essenziali dell'accordo raggiunto:

1) E' stata esclusa la possibilità di vinificare nel territorio dell'Unione mosti provenienti dai paesi terzi, nonché di miscelare mosti e vini comunitari con prodotti originari di paesi terzi;

2) L'obiettivo iniziale di 400.000 ha di estirpazione è stato ridotto a 175.000 ha, con una speculare riduzione della spesa impegnata; la misura avrà una durata di tre anni in luogo dei cinque originariamente previsti; ogni stato membro avrà la facoltà di arrestare l'applicazione della misura se verrà raggiunta la soglia dell'8% della superficie vitata nazionale; potranno essere escluse le zone di montagna e quelle a forte pendenza. Le altre zone sensibili da un punto di vista ambientale potranno essere escluse entro un tetto del 3%;

3) Il regime attuale dei diritti di impianto è stato prorogato fino al 2015; tuttavia potrà essere prorogato fino al 2018 in ambito nazionale/regionale. Entro il 2012 la Commissione dovrà effettuare un rapporto al Consiglio, per evidenziare la situazione riguardante al potenziale alla luce della riforma. Tale relazione conterrà altresì degli aspetti relativi al rapporto dell'utilizzo del saccarosio e dei mosti;

4) In relazione alla reintroduzione dell'utilizzo del saccarosio sarà possibile aumentare il titolo alcolometrico di 3% gradi nella zona A, 2% nella zona B, 1,5% nella zona C. Qualora si verificheranno particolari condizioni climatiche, sarà possibile aumentare la percentuale di arricchimento in tutte le zone di un ulteriore 0,5%. Per consentire ai produttori italiani di poter beneficiare degli aiuti ai mosti, per l'arricchimento, è stata aumentata la dotazione finanziaria assegnata all'Italia. Tale dotazione è passata nel 2008-2009 da 190.000.000 di euro a 251.300.000 di euro comprensivi del trasferimento allo sviluppo rurale. Il trasferimento allo sviluppo rurale riguarderà solo 13.000.000 di euro. Dal 2015 in poi la dotazione finanziaria sarà di 376.400.000 di euro. Gli aiuti ai mosti, utilizzati per l'arricchimento, potranno essere concessi solo per quattro anni;

5)Sono state notevolmente diminuite le risorse trasferite allo sviluppo rurale, infatti da 400.000.000 di euro inizialmente previsti si è arrivati a trasferire allo sviluppo rurale solo 150.000.000 di euro;

6)Il ventaglio delle misure dell'envelope è stato ampliato prevedendo la possibilità di finanziare misure di adeguamento della filiera produttiva, di distillare i sottoprodotti della distillazione (fecce e vinacce) erogando l'aiuto ai distillatori sulla base dei costi di raccolta e di trasformazione di adottare la distillazione di crisi, per un periodo di quattro anni con la possibilità di concedere aiuti di Stato per arrivare fino ad un massimo del 20% delle risorse dell'envelope. Per il restante periodo si potrà utilizzare invece solo il 15% dell'envelope nazionale. L'alcol ottenuto con la distillazione di crisi e con la distillazione dei sottoprodotti potrà ricevere un aiuto solo se utilizzato per scopi industriali-energetici. Inoltre, per un periodo di quattro anni, sarà possibile concedere un aiuto accoppiato per i produttori di vino che destinano il vino alla distillazione dell'alcol da bocca;

7) Al fine di poter raggiungere un compromesso, la Commissione ha aumentato le dotazioni finanziarie dell'envelope da 90.000.000, a decorrere dal primo anno, fino ad arrivare a 100.000.000 di euro nel 2015. L'Italia è stato il principale beneficiario dell'aumento;

8) E' stato riconosciuto il ruolo delle OP nella realizzazione del programma nazionale finanziato dall'envelope;

9) Sono state confermate le attuali pratiche enologiche. Sarà possibile introdurne nuove, purchè già adottate dell'O.I.V., attraverso una procedura più garantista e rigorosa per i produttori e i consumatori. E' stata esclusa la possibilità di produrre ed esportare vini con pratiche ammesse a livello internazionale ma non ammesse dall'Unione Europea; (anche per i vini esportati si utilizzeranno solo le pratiche ammesse nell'Ue);

10) Per i vini a denominazione d'origine e a indicazione geografica è stato inserito l'obbligo di vinificazione nella zone di produzione;

11) Per i predetti vini è prevista la possibilità che i disciplinari prescrivano l'obbligo di imbottigliamento nella zona di produzione;

12) E' stata attribuita agli Stati membri la possibilità di limitare l'indicazione in etichetta, per i vini senza indicazione geografica, di alcune varietà. Nel nostro Paese molte Denominazioni di origine del vino sono costituite dal nome geografico accompagnato dalla varietà (es. Vernaccia di San Gimignano, Sagrantino di Montefalco, Lambrusco di Sorbara, Cesanese del Piglio, Primitivo di Manduria...). Per evitare di banalizzare i nomi di dette varietà gli Stati possono, quindi, escluderne l'uso in etichetta sia nel paese dove sono prodotte le uve che in quello di destinazione. Inoltre, gli Stati Membri possono escludere anche altre varietà in considerazione della loro limitata diffusione sul territorio nazionale;

13) Sono state adattate alle realtà italiane le condizioni cui devono rispondere le organizzazioni interprofessionali, quindi, i Consorzi di Tutela, potranno mantenere in tale contesto i riconoscimenti già ottenuti in ambito nazionale;

14) Sono state confermate le regole di produzione dei vini spumanti di qualità ivi compresi gli spumanti di qualità aromatici e le deroghe esistenti riguardanti lo spumante 'prosecco' prodotto in alcune regioni italiane. Saranno, altresì confermate per i vini spumanti di qualità con denominazione di origine l'uso dei termini 'metodo classico' e 'fermentato in bottiglia';

15) E' stata introdotta la nuova categoria di 'vini da uve appassite', prodotto ottenuto, tra l'altro, da uve appassite al sole.

16) E' stata prevista la possibilità per i produttori delle Province di Trento, Bolzano, Sondrio e della regione Valle d'Aosta di acidificare i vini sulla base di regole più appropriate (a prescindere dalle condizioni climatiche eccezionali).

Il 15 gennaio prossimo, il ministro De Castro riferirà dettagliatamente in Parlamento davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato su quanto deciso a Bruxelles.

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La foto di questo post è dell'autore frenchbyte, disponibile su Morguefile.